Quivis de populo: il potere del mercato vs la gente comune
Attenzione: è vietato battersi contro la privatizzazione dei Servizi pubblici locali.
Ogni trasgressione sarà severamente punita.
Il 12/13 Giugno 2011 è una data storica: per la prima volta in un Paese europeo i cittadini hanno dichiarato chiusa la stagione del consenso sulle privatizzazioni e 26 milioni di SI al Referendum hanno aperto la strada ad un nuovo modello sociale.
Una strada che sin da subito i poteri economico-finanziari hanno cercato di chiudere, tramite il loro braccio politico e - complice la crisi - hanno creato il mito del debito per giustificare nuove privatizzazioni. La Giunta ed il Consiglio comunale di Torino non hanno perso tempo nell'utilizzare questa scusa per giustificare l'ondata di privatizzazioni che ha investito la città.
Per impedire la vendita dei Servizi Pubblici Locali gestiti da AMIAT (Igiene Urbana), GTT (trasporti) e TRM (Inceneritore) , il comitato Acqua Pubblica Torino ha promosso e sostenuto il ricorso al TAR Piemonte di 10 cittadini-utenti per l’annullamento delle delibere di privatizzazione. Dopo 2 (due) anni, a privatizzazioni compiute, Il TAR ha dichiarato inammissibile il nostro ricorso giudicando i cittadini privi di legittimazione ad agire, e come monito (sic!) ci ha condannati a pagare 12500 euro di spese legali.
Increduli e indignati non abbiamo desistito e forti dell'art 113 della Costituzione che garantisce ai cittadini tutela anche in sede amministrativa, ci siamo appellati al Consiglio di Stato.