Una sentenza della Commissione Europea permette a singoli cittadini, imprese ed enti pubblici di chiudere tutti i contratti, stipulati tra il 2005 e il 2008, di mutuo, prestiti e derivati, che avevano, nel contratto, un tasso variabile legato all'Euribor, riconoscendo agli stessi il diritto al risarcimento.
La sentenza (http://ec.europa.eu/competition/antitrust/cases/dec_docs/39914/39914_8021_6.pdf) è il “caso AT 39914” del 3 dicembre 2013, pubblicata dalla Commissione Europea solo a fine 2016 (!), ma ormai interamente operativa e attivabile da qualsiasi soggetto coinvolto.
A questo link, leggi l'articolo di M.Bersani (Attac Italia)
A seguire, il Comunicato Stampa della Commissione Europea del 7 dicembre 2016 (http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-4304_en.htm in calce il testo ufficiale in inglese)
Antitrust: La Commissione infligge un’ammenda di € 485 milioni a Crédit Agricole, HSBC e JPMorgan Chase per il cartello sui tassi d’interesse dei derivati.
Bruxelles, 6 dicembre 2016
La Commissione Europea ha multato Crédit Agricole, HSBC e JPMorgan Chase per un totale di € 485 milioni per aver partecipato a un cartello dei derivati del tasso d’interesse
dell’euro.
Le banche si sono segretamente accordate su componenti del prezzo di derivati a tasso di interesse in euro, e si sono scambiate informazioni riservate, in violazione delle leggi anti-trust. Crédit Agricole, HSBC e JPMorgan Chase avevano scelto di non addivenire ad una composizione della controversia con la Commissione, al contrario di Barclays, Deutsche Bank, RBS e Société Générale con le quali la Commissione ha raggiunto un accordo sul cartello in questione fin dal dicembre 2013. Le indagini sono continuate anche in seguito secondo le procedure standard anti-trust della Commissione. La decisione odierna conclude la prima delle diverse indagini aperte su accordi di cartello nel settore dei servizi finanziari. La Commissaria alla concorrenza Margrethe Vetsager, ha dichiarato: “Un settore finanziario forte e competitivo è essenziale per gli investimenti e la crescita. Le banche, come qualsiasi altra azienda, devono rispettare le regole europee sulla concorrenza in vigore nel Mercato Unico”.
Il cartello
Gli strumenti di tassi d’interesse derivati sono prodotti finanziari quali i forward rate agreements, interest rate swaps o interest rate option (contratti su tassi a termine, swap sui tassi d’interesse, opzioni sui tassi d’interesse), utilizzati dalle imprese per gestire i rischi di fluttuazione dei tassi di interesse o per speculare. Derivano il loro valore dal livello di tasso d'interesse di riferimento per l'euro, come il tasso interbancario in euro (EURIBOR) e/o l’EONIA, tasso marginale in euro. Il tasso EURIBOR ha lo scopo di riflettere il costo dei prestiti interbancari in euro e si basa su singole quotazioni fornite giornalmente da un gruppo di banche a un ente di calcolo.
Dalle indagini della Commissione è emerso che un cartello di sette banche (Barclays, Crédit Agricole, HSBC, JPMorgan Chase, Deutsche Bank, RBS and Société Générale) era operativo dal Settembre 2005 al Maggio 2008, per periodi diversi. Copriva tutto lo Spazio Economico Europeo.
Gli operatori finanziari delle banche si tenevano in costante contatto tramite chat-rooms aziendali o servizi di messaggeria istantanea. Il loro scopo era quello di falsare il corso normali delle componenti dei tassi d’interesse in euro per i derivati. E lo facevano comunicandosi a vicenda informazioni riservate sui loro orientamenti finanziari o sulle loro strategie commerciali e dei prezzi.
Significa che le sette banche hanno colluso invece di competere tra di loro sul mercato dei derivati in euro. Mercato molto importante non solo per le banche ma anche per le tante imprese del Mercato Unico, che utilizzano i derivati a tasso d’interesse euro per coprirei rischi finanziari.
L’odierna decisione della Commissione sanziona Crédit Agricole, HSBC e JPMorgan Chase per la loro partecipazione al cartello. E’ il seguito dell’intesa raggiunta conBarclays, Deutsche Bank, RBS e Société Générale dello stesso cartello, nel dicembre 2013.
Queste pratiche contrarie alla concorrenza sui tassi d’interesse di riferimento, emerse3 dall’applicazione delle norme antitrust, sono state oggetto anche di un sistema di regole molto più stringenti. Nel Giugno 2016 il Parlamento europeo e il Consiglio dei Ministeri UE hanno adottato, su proposta della Commissione, un nuovo Regolamento sugli indici di riferimento negli strumenti finanziari.Esso considera la manipolazione dei parametri di riferimento, come EURIBOR, come una violazione delle regole sul mercato dei capitali e rafforza i poteri d’indagine e sanzione dei regolatori finanziari.
Le multe
Quanto alle banche,le ammende a Barclays, Deutsche Bank, RBS e Société Générale sono state stabilite in base alle Commission's 2006 Guidelines on fines – Linee guida della Commissione per le multe.
Nello stabilire il livello delle multe, la Commissione ha tenuto conto del valore delle vendite dei prodotti in questione all’interno dello Spazio Economico Europeo, la gravità dell’infrazione, l’’ambito geografico e la durata.
Le multe comminate alle tre banche sono le seguenti:
Partecipanti | Durata della partecipazione | Ammenda (€) |
Crédit Agricole | 5 mesi | 114 654 000 |
HSBC | 1 mese | 33 606 000 |
JPMorgan Chase | 5 mesi | 337 196 000 |
Antefatto
L’Articolo 1 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) e l’Articolo 53 dell’Accordo sullo Spazio Economico Europeo vietano la formazione di cartelli e altre pratiche commerciali restrittive.
L’indagine della Commissione è iniziata con un’ispezione a sorpresa nell’Ottobre 2011. Nel Dicembre 2013 è stato raggiunto l’Accordo tra la Commissione e Barclays, Deutsche Bank, RBS e Société Générale.
Altre indagini della Commissione su cartelli riguardanti parametri finanziari di riferimento e relativi strumenti finanziari sia erano già concluse con decisioni di condanna di cartelli su tassi di interesse sui derivati in Yen (dicembre 2013, febbraio 2015) e Franco Svizzero (ottobre 2014 Libor, ottobre 2014-bid ask spreads).
I prodotti oggetto del cartello sui derivati di tassi di interesse in euro erano quelli collegati all’EURIBOR e/o all’ Euro Over-Night Index Average (EONIA).
L’EURIBOR è un tasso d’interesse di riferimento che dovrebbe riflettere il costo dei prestiti bancari in euro. È ampiamente usato nelle transazioni monetarie internazionali ed è basato sulle singole quotazioni EURIBOR delgruppodi banche sottoposte giornalmente a un agente di calcolo. I tassi EURIBOR possono influire sia sui flussi di cassa che una banca riceve da una controparte, sia sul flusso di cassa di cui abbisogna per pagare la controparte.
L’importanza delle transazioni in derivati su tassi d’interesse in euro è enorme per le banche e le grandi imprese. Secondo la Bank for International Settlements, nel giugno2016, il valore OTC (fuori borsa) dei derivati su tassi di interesse in euro era di US$ 6401 miliardi (circa € 5980 miliardi), che rappresenta circa il 42% di tutti i derivati su tassi di interesse OTC (tutte le valute) e circa il 31% di tutti i derivati OTC.
Altre informazioni sull’azione della Commissione contro i cartelli sono disponibili nel suo sito web “cartels”, compreso un elenco delle 10 multe più alte per intese di cartello. Ulteriori decisioni sulle politiche della concorrenza sono citate nella newsletter elettronica Competition weekly e-News.
Azioni per il risarcimento danni e interessi.
Chiunque, persona o impresa, danneggiato da pratiche anticoncorrenziali come quelle descritte nel presente caso, può rivolgersi ai Tribunali degli Stati Membri per chiedere il risarcimento dei danni e interessi. La giurisprudenza della Corte e il Regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio, confermano che, nelle questioni sottoposte al sistema giudiziario nazionale, una decisione della Commissione costituisce prova vincolante dell’esistenza e del carattere illecito delle pratiche in questione. Anche se la Commissione ha comminato sanzioni alle imprese coinvolte, i danni e interessi possono essere riconosciuti senza che il loro ammontare venga ridotto per effetto delle multe inflitte dalla Commissione.
La direttiva sulle azioni per danni e interessi nei casi d’intesa e abuso di posizione dominante, che gli Stati membri devono recepire nel diritto nazionale entro e non oltre il 27 dicembre 2016, ha lo scopo di facilitare l’ottenimento dei danni e interessi da parte delle vittime delle pratiche contrarie alla concorrenza. Maggiori informazioni su azioni per danni antitrust, compresa una guida pratica su come quantificare i danni dell’antitrust, sono disponibili qui.
Antitrust: Commission fines Crédit Agricole, HSBC and JPMorgan Chase € 485 million for euro interest rate derivatives cartel
Brussels, 7 December 2016
The European Commission has fined Crédit Agricole, HSBC and JPMorgan Chase, a total of € 485 million for participating in a cartel in euro interest rate derivatives.
The banks colluded on euro interest rate derivative pricing elements, and exchanged sensitive information, in breach of EU antitrust rules.
Crédit Agricole, HSBC and JPMorgan Chase chose not to settle this cartel case with the Commission, unlike Barclays, Deutsche Bank, RBS and Société Générale, with whom the Commission reached a settlement concerning the same cartel in December 2013. Since then, the investigation has continued under the Commission's standard cartel procedure. Today's decision marks the end of a cartel investigation that was the first of several in the financial services sector.
Commissioner Margrethe Vestager, in charge of competition policy, said: “A sound and competitive financial sector is essential for investment and growth. Banks have to respect EU competition rules just like any other company operating in the Single Market."
The cartel
Interest rate derivatives are financial products such as forward rate agreements, interest rate swaps or interest rate options, which are used by companies to manage the risk of interest rate fluctuations or for speculation. They derive their value from the level of a benchmark interest rate, such as the Euro Interbank Offered Rate (EURIBOR) and/or the Euro Over-Night Index Average (EONIA) for euro interest rate derivatives. The EURIBOR benchmark interest rate is meant to reflect the cost of interbank lending in euros and is based on individual quotes submitted daily by a panel of banks to a calculation agent.
The Commission's investigation found that there was a cartel in place between September 2005 and May 2008, involving a total of seven banks (Barclays, Crédit Agricole, HSBC, JPMorgan Chase, Deutsche Bank, RBS and Société Générale) over varying time periods. It covered the whole European Economic Area (EEA).
The participating traders of the banks were in regular contact through corporate chat-rooms or instant messaging services. The traders' aim was to distort the normal course of pricing components for euro interest rate derivatives. They did this by telling each other their desired or intended EURIBOR submissions and by exchanging sensitive information on their trading positions or on their trading or pricing strategies.
This means that the seven banks colluded instead of competing with each other on the euro derivatives market. This market is very important not only to banks but also to many companies in the Single Market, which use euro interest rate derivatives to hedge their financing risk.
Today's Commission decision fines Crédit Agricole, HSBC and JPMorgan Chase for their participation in this cartel. This follows a settlementreached with Barclays, Deutsche Bank, RBS and Société Générale in the same cartel in December 2013.
The anti-competitive practices concerning benchmark interest rates revealed through antitrust enforcement have also been addressed by a more stringent regulatory framework. In June 2016, the European Parliament and the EU's Council of Ministers adopted a new Regulation on benchmarks, following a proposal by the Commission. The Regulation makes it a violation of capital markets rules to manipulate benchmarks, such as EURIBOR, and reinforces the investigative and sanctioning powers of financial regulators.
The fines
As for the settling banks, the fines for Crédit Agricole, HSBC and JPMorgan Chase were set on the basis of the Commission's 2006 Guidelines on fines (see Press release and MEMO).
In setting the level of fines, the Commission took into account the banks' value of sales for the products concerned within the EEA, the very serious nature of the infringement, its geographic scope and its duration.
The fines imposed for the three banks are as follows:
Participants | Duration of participation | Fine (€) |
Crédit Agricole | 5 months | 114 654 000 |
HSBC | 1 month | 33 606 000 |
JPMorgan Chase | 5 months | 337 196 000 |
Background
Article 101 of the Treaty on the Functioning of the European Union (TFEU) and Article 53 of the EEA Agreement prohibit cartels and other restrictive business practices.
The Commission's investigation started with unannounced inspections in October 2011. The Commission reached a settlement with Barclays, Deutsche Bank, RBS and Société Générale in December 2013.
Other Commission investigations of cartels involving financial benchmarks and related financial instruments have already led to prohibition decisions concerning Yen (December 2013, February 2015) and Swiss Franc (October 2014 (Libor), October 2014 (bid ask spreads)) interest rate derivatives cartels.
The products concerned in the euro interest rate derivatives cartel are those linked to the EURIBOR and/or the Euro Over-Night Index Average (EONIA). The EURIBOR is a benchmark interest rate intended to reflect the cost of interbank lending in euros. It is widely used in international money markets and it is based on the EURIBOR panel banks' individual quotes submitted daily to a calculation agent. EURIBOR rates may affect either the cash flows that a bank receives from a counterparty, or the cash flow it needs to pay to the counterparty (see MEMO).
The importance of transactions in euro interest rate derivatives is enormous for banks and corporations. According to the Bank for International Settlements, in June 2016, the worldwide gross market value of euro interest rate over-the-counter (OTC) derivatives represented US$ 6401 billion (currently around €5980 billion), that is around 42% of all OTC interest rate derivatives (all currencies) and around 31% of all OTC derivatives (all asset classes).
More information will be available on the Commission's competition website, in the public case register under the case number 39914.
More information on the Commission's action against cartels is available on its cartels website, including a list of the ten highest cartel fines by case. New decisions on competition policy are listed in the electronic newsletter Competition weekly e-News.
Action for damages
Any person or firm affected by anti-competitive behaviour as described in this case may bring the matter before the courts of the Member States and seek damages. The case law of the Court and Council Regulation 1/2003 both confirm that in cases before national courts, a Commission decision is binding proof that the behaviour took place and was illegal. Even though the Commission has fined the companies concerned, damages may be awarded without these being reduced on account of the Commission fine.
The Antitrust Damages Directive, which Member States have to implement in their legal systems by 27 December 2016, makes it easier for victims of anti-competitive practices to obtain damages. More information on antitrust damages actions, including a practical guide on how to quantify antitrust harm, is available here.