ATTAC – Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini
Educazione popolare rivolta all’azione
Torino : il dramma del Covid-19 non insegna niente
Demolito un altro presidio sanitario territoriale
Farmacie comunali KAPUTT!
Con un colpo di mano, l’assessore al Bilancio Sergio Rolando porta al voto del Consiglio comunale di lunedì 29 giugno 2020 - senza alcun preventivo dibattito in Commissione - la totale privatizzazione delle 39 farmacie comunali nelle quali il Comune manteneva una partecipazione ridotta ormai al 20%. Proponendo inoltre quest’operazione nel momento peggiore per chi vende e migliore per chi compra.
Il M5Stelle completa così la distruzione di un altro servizio pubblico locale, avviata dalle precedenti maggioranze PD.
Le Farmacie Comunali erano state create nel dopoguerra per assicurare un presidio sanitario territoriale per tutti/e, anche nelle più isolate periferie, strumento preziosissimo e strategico per una politica sanitaria diffusa e vicina alla gente, specie in caso di emergenza sanitaria.
Tanto più prezioso e strategico oggi nella perdurante pandemia da corona virus, se non altro per la distribuzione capillare dei dispositivi di prevenzione (mascherine, guanti, disinfettati ecc.) e di informazione corretta alla cittadinanza.
Al contrario, il servizio pubblico delle Farmacie Comunali viene definitivamente abbandonato a vantaggio di moderni mini-market beauty-pharma privati.
Nel dare atto alla consigliera Eleonora Artesio della sua tenace lotta contro la privatizzazione delle Farmacie Comunali, vogliamo ricordare la libertà di giudizio e l’appassionato impegno del consigliere Giulio Cesare Rattazzi in loro difesa: un esempio di effettiva rappresentanza democratica.
Dopo il rifiuto ad istituire una Commissione di Indagine sulla tragedia delle RSA, un altro segno evidente che la maggioranza 5Stelle che ci governa (?!), è totalmente priva di una visione del ruolo della Città nella difesa della salute dei cittadini. Non è più prioritaria l’esigenza del massimo sforzo per la prevenzione del contagio; ma, con la speranza di racimolare qualche euro comunque insufficiente a far quadrare il bilancio comunale, si accetta di essere un buon ingranaggio di un’ideologia che riduce la rappresentanza democratica a ratifica di scelte contabili, peraltro miopi: si vendono i gioielli di famiglia per pagare il conto del fornaio!
Durante la crisi finanziaria del 2009 tutti furono concordi nella necessità che tutto dovesse cambiare: invece fu tutto come prima, peggio di prima. Oggi non si perde tempo. Accantonate le dichiarazioni sull’importanza del ruolo pubblico nella sanità: tutto come prima, peggio di prima.
È una storia vecchia che non conosce tabù culturali: ben prima dell’attuale maggioranza, persino i Servizi Cimiteriali comunali furono trasformati in Società per Azioni.
Quando il nostro Consiglio Comunale avrà uno scatto di orgoglio democratico?
E, come rappresentanza di una grande Città, anziché frugare nei cassetti per trovare avanzi di tesori da svendere, porrà pubblicamente il problema, tutto politico, della distruzione dei Comuni tramite la loro asfissia finanziaria?
Torino, 28 giugno 2020
ATTAC Torino - Comitato torinese – www.attactorino.org – cell. 347 9443758