Il Consiglio comunale ha iniziato l’esame della nostra delibera di iniziativa popolare, firmata da quasi 5000 cittadini/e torinesi per mettere SMAT, la nostra Azienda dell’acqua, al riparo dalla privatizzazione.
La proposta dà attuazione alla volontà popolare espressa nel referendum del 12 e 13 giugno 2011, quando oltre 26 milioni di italiani – di cui 383.651 cittadini torinesi – votarono al 95% SI all’acqua pubblica da gestire senza scopo di lucro.
Ma giovedì 18 ottobre, la VIª e Iª Commissione comunale, in seduta congiunta, hanno ricevuto il parere sfavorevole della Direzione Partecipazioni Comunali – Settore Controllo Partecipate, argomentato con una serie di considerazioni giuridiche a nostro avviso parziali, capziose e ideologicamente orientate a favore della privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Questo settore comunale non è nuovo a prese di posizione del genere. Per anni ha motivato la privatizzazione dei servizi pubblici locali sostenendo falsamente che lo imponeva l’Unione Europea. Ora impegna intelligenza, competenza e professionalità a scovare tutti gli elementi contrari alla trasformazione di SMAT in Azienda di diritto pubblico, senza prendere in nessuna considerazione alcun elemento a favore.
E non si invochi l’attenuante della legislazione privatizzatrice di ogni aspetto della nostra vita che il Governo Monti sta attuando con inesorabile determinazione, buttando in pasto al mercato e alla speculazione finanziaria anche i Servizi Pubblici Locali.
Il Referendum ha restituito ai Consigli comunali il potere di decidere sulla natura e gestione dell’Acqua, dei Trasporti, dell’Igiene Urbana. Lo ha confermato la Corte Costituzionale ancora un mese fa. E’ quello che vogliono i 383.651 torinesi che hanno votato Sì al Referendum e che a migliaia hanno sottoscritto la delibera di iniziativa popolare.
La scelta di trasformare SMAT SpA
in Azienda Speciale di diritto pubblico
è una scelta politica.
I giuristi e i tecnici s’impegnino perché ciò avvenga
nella massima coerenza e trasparenza
per rispetto della volontà popolare.
Torino, ott 2012