Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
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Sui pareri degli esperti di “comprovata competenza e notoria indipendenza”
in merito alla trasformazione di SMAT SpA in azienda di diritto pubblico
In questi giorni, i Sindaci di Torino e della Città Metropolitana stanno ricevendo per posta raccomandata un corposo plico contenente i pareri che avevano chiesto a esperti “di comprovata competenza e notoria indipendenza” sulla trasformazione di Smat da Società per Azioni di diritto privato ad azienda speciale consortile di diritto pubblico. Pareri che erano stati consegnati in settembre, che SMAT si è tenuta nel cassetto per un mese e mezzo, e che sono stati anticipati a Lo Spiffero il 7 novembre, prima che i legittimi destinatari li ricevessero.
Scommettiamo che i nostri Sindaci non siano entusiasti di doversi sorbire circa 180 pagine di testi legali e che si chiedano perché hanno pagato oltre 80.000 – diconsi ottantamila euro – per dover ora dedicare tempo e fatica a capire quello che gli esperti avrebbero dovuto dire sulla trasformazione di SMAT.
E perché anticiparli a Lo Spiffero prima di trasmetterli “in forma riservata” ai Sindaci per posta, e non via pec? Forse per orientare la lettura nel senso voluto dai vertici SMAT, da sempre contrari alla trasformazione? v. l’intervista del solito Spiffero all’Amministratore delegato Ranieri. O perché affermano che tutto sommato la trasformazione è neutra e la scelta è squisitamente politica, oppure perché sono basati su dati talmente ideologici e taluni clamorosamente parziali se non falsi, da mettere in dubbio la “comprovata competenza e notoria indipendenza” degli esperti scelti dal Cda SMAT?
Segnaliamo in particolare la faziosità e le falsità contenute nel parere che attribuisce la mala gestione del Consorzio ASA di Castellamonte al fatto di essere un’ azienda di diritto pubblico e non all’incapacità e disonestà dei suoi amministratori. Come se il toccasana fosse la forma societaria di diritto privato, qual è ora SMAT, che nel 2007 ha affidato a una società esterna di diritto privato Hydrodata, la progettazione preliminare, definitiva e esecutiva dell’Acquedotto della Val di Susa che ci è già costato sui 127 milioni di euro, inaugurato nel giugno 2019, e nelle cui tubature non scorre ancora una sola goccia d’acqua. Quella stessa SMAT che ha revocato in extremis l’aggiudicazione dell’appalto di € 20 milioni del 1° lotto del Collettore Mediano, ma solo in seguito a precise denunce pubbliche per “errata attribuzione dei punteggi”…
Con la collaborazione del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua entreremo nel merito di ciascun parere, renderemo pubbliche le nostre valutazioni e le sottoporremo in primo luogo non ai giornali ma ai nostri Sindaci confidando nella loro attenzione.
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Torino, 18 novembre 2019
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