Comunicato Stampa
Anche il trasporto pubblico è un Bene Comune e si difende con la Democrazia!
Nella stessa settimana in cui vengono depositate in Cassazione le firme di 1.401.492 Cittadini per ottenere un Referendum abrogativo delle norme che impongono la privatizzazione dei Servizi Pubblici, il Comune di Torino avvia la discussione della delibera per appaltare il Trasporto Pubblico Locale GTT in applicazione delle norme che dovranno essere sottoposte a Referendum abrogativo.
Analogamente la Regione Piemonte inserisce una provvedimento nella stessa direzione dentro la legge di assestamento del bilancio. E' di mercoledì un comunicato stampa in cui Comune e Regione annunciano la loro concorde intenzione di mettere i cittadini di fronte al fatto compiuto, incuranti della richiesta di Referendum.
La spiegazione di questa fretta e di questa strana alleanza è chiara: il Sì al Referendum restituirà a Regione e Comune la libertà di scelta, che è espressamente loro garantita dalle norme europee (Reg. UE 1370/2007 – art. 5 II c.). Con buona pace di chi si nasconde dietro inesistenti “obblighi europei” .
La privatizzazione, tramite messa a gara del servizio, non potrà più essere spacciata come un atto dovuto!
Malgrado ciò la Giunta Chiamparino pare intenzionata a forzare i tempi, incurante , sia del rispetto dovuto ai cittadini che andranno a votare in primavera per i Referendum e per il rinnovo del Consiglio Comunale, sia delle serie perplessità sollevate dall'Agenzia per i Servizi della Città di Torino. Perplessità che riguardano la fretta ingiustificata dell'operazione, la scarsa attenzione al Contratto di Servizio (evidentemente gli utenti non sono poi così importanti!), la frammentazione e l'efficacia dei controlli, l'eccessiva durata dell'appalto (13 anni, questa sì probabilmente in contrasto con il diritto comunitario), l'eccessiva (e aggiungiamo preoccupante) autonomia concessa all'appaltatore, l'abdicazione del Consiglio Comunale dai suoi compiti di indirizzo e controllo.
Come si vede, tutte quisquiglie e pinzellacchere: peccato che questa non sia una farsa!
Chiediamo al Consiglio Comunale di non approvare, a pochi mesi dal suo rinnovo e in pendenza di una iniziativa referendaria, un provvedimento, ingiustificatamente affrettato, che vanificherebbe i poteri del prossimo Consiglio (che i Cittadini eleggeranno in primavera) e pregiudicherebbe l'efficacia della volontà popolare, qualunque essa sia, come si esprimerà nel Referendum.
Chiediamo invece, che a partire dal Consiglio Comunale e dalle Circoscrizioni, si avvii un processo di consultazione popolare e confronto con la società civile sul tema dei servizi pubblici locali.
Torino, 22 luglio 2010