Lettera di Attac Torino ai Consiglieri Comunali: l’area ThyssenKrupp sia ceduta gratuitamente alla Città
Gentile Consigliere,
abbiamo detto tutti che non dimenticheremo la tragedia della ThyssenKrupp e che il dolore e lo sdegno si sarebbero tradotti in atti efficaci a debellare lo stillicidio di morti bianche sui luoghi di lavoro. Attendiamo alla prova dei fatti le Istituzioni e il padronato e bisognerà fare in modo che questa attesa non sia più, com’è stato finora, troppo lunga.
Ci rivolgiamo a Lei ben sapendo che, pur non avendo specifiche competenze in merito alla sicurezza sul lavoro, può chiedere che il Consiglio Comunale e la Città vengano tempestivamente aggiornati sui provvedimenti assunti in merito e sulla loro applicazione.
Lei ha però competenza diretta sul futuro utilizzo dell’area dove sorgono lo stabilimento ThyssenKrupp e quello contiguo dell’ex-ILVA: sono circa 500.000 mq che potrebbero rendere fior di quattrini alla proprietà se il Comune trasformasse la loro destinazione d’uso da industriale a residenziale, come ha fatto per altri milioni di mq di aree industriali dismesse. E com’è già stato fatto su questa stessa porzione di territorio con la variante urbanistica che va sotto il nome di PRIU-Castello di Lucento.
Il cinismo dimostrato dalla proprietà rispetto alle normative sulla sicurezza ed il suo atteggiamento nei giorni del disastro non deve essere premiato.
Al di là dei doverosi risarcimenti materiali e morali alle famiglie dei morti sul lavoro, ma anche ai superstiti, la città di Torino deve anch’essa pretendere un risarcimento per la barbara condizione degli impianti ThyssenKrupp di Corso Regina Margherita 400.
L’area su cui sorgono deve essere ceduta gratuitamente alla città e sarà il Consiglio Comunale a decidere un suo futuro utilizzo che onori la memoria dei caduti sul lavoro.
Chiediamo quindi al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica di rinunciare fin d’ora a ogni eventuale Accordo di Programma tra proprietà privata e Enti Pubblici su quell’area.
Sollecitiamo Lei e tutti i consiglieri comunali a scongiurare tale evenienza: l’Accordo di Programma vi estromette da qualsiasi ruolo di governo del territorio e vi riduce a spettatori passivi di manovre immobiliari che, una volta concluse, sarete chiamati non ad “approvare”, ma solo a “prendere atto” di decisioni prese altrove.
La invitiamo perciò a vigilare attentamente su possibili manovre del genere e ad avviare da subito – in tutta trasparenza - le procedure necessarie per la cessione gratuita di quell’area alla città, a parziale risarcimento dei lutti e dei danni provocati dalla proprietà.
Torino, gennaio 2008 Attac Torino