Ad essere sinceri, era un po' di tempo che eravamo curiosi di sapere come la COVIP - Commissione per la Vigilanza sui fondi Pensione, avrebbe parlato della crisi, dopo essere passata rapidamente dalla vigilanza ad una sfacciata propaganda della bontà dei fondi, quasi fossero l'anticipo
del paradiso in terra.
Abbiamo dovuto aspettare un bel po’, fino al 21 di novembre quando la COVIP, evidentemente pentita del ritardo, ha promesso una relazione ogni tre mesi a partire dal 2009.
Comunque, l'attacco della relazione COVIP : “La crisi del sistema finanziario internazionale ha avuto evidenti ripercussioni sui rendimenti dei fondi pensione italiani” è sommesso, quasi pentito; e tale rimane per tutto il testo. Nessun riflesso, comunque, del tono entusiasta delle altre relazioni.
Ma entriamo nel merito. In primo luogo, ci ha fatto evidentemente piacere che anche COVIP si sia accorta di un problema che noi avevamo segnalato fin dall'inizio: il problema di chi, volente o
nolente, deve andare in pensione in periodi come questo, quando la somma da incassare è inferiore al capitale che ognuno ha versato.
Andiamo avanti.
Nulla di nuovo nelle 6 pagine di relazione, salvo quanto appena accennato, e una conclusione impegnativa, quella di “creare un vero e proprio 'portale' della previdenza complementare” (ma qualcuno ci spieghi cosa vorrà dire questa solenne affermazione!?).
E ora, la parte che più ci ingolosisce, le tabelle. Pagina 1,2,3... e finalmente l'ultima: “Fondi pensione e PIP. Rendimenti netti. Valori medi per categoria di fondo/comparto”.
Un Patapunf! Generale e clamoroso.
Non possiamo qui, per ovvi motivi di spazio, riportare tutto il testo, basti dire che figurano voci come -23,6%, -21,9%, -12,4% e via perdendo (i nostri soldi).
Un paio di veloci calcoli ci dicono che 1.000 euro investiti all'1/1/2003 sono ora diventati
1.173,32 euro se investiti nel TFR
1.165,67 euro se investiti nei fondi negoziali,
1.095,73 euro se investiti nei fondi aperti.
Nel frattempo, attraverso Il Sole – 24 Ore apprendiamo che Assofondi Pensione, l'associazione che raggruppa 29 fondi di categoria, ha delineato la situazione a fine 2008.
Senza entrare nel dettaglio, vista la fonte non certo imparziale, ci accontentiamo dei titoli: “Fondi pensione, il rosso si ferma vicino al 6%” e “Nel decennio il TFR ha reso il 3,1% annuo.”
Come volevasi dimostrare.
5 febbraio 2009
Attac Torino