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Chiediamo con una petizione in tutta Europa e un nuovo Rapporto di denuncia che diritti, ambiente e democrazia valgano di più di interessi, penali e clausole-capestro imposti dalle grandi imprese
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Il 22 gennaio 2019, in occasione del World Economic Forum (WEF) di Davos, organizzazioni della società civile, sindacati e movimenti, coordinati in Italia dalla Campagna Stop TTIP/CETA insieme, tra gli altri, a Coordinamento nazionale No triv, Attac, Assobotteghe, A Sud, Fairwatch, Focsiv, Forum italiano dei Movimenti per l’acqua, Legambiente, Navdanya International, Society for International Development, Terra! e Water Grabbing Observatory lanciano la petizione internazionale STOP ISDS in 16 Stati membri dell’UE, chiedendo alle istituzioni e ai governi europei lo stralcio delle clausole arbitrali da tutti gli accordi commerciali e di investimento in vigore e in fase di trattativa. Con la petizione si invitano, inoltre, l’UE e gli Stati membri a sostenere il raggiungimento del trattato vincolante delle Nazioni Unite sulle multinazionali e i diritti umani. Alcuni degli strumenti più potenti in mano alle aziende, infatti, per impedire alle istituzioni nazionali di mettere i diritti dei propri cittadini al primo posto rispetto ai soliti interessi, sono proprio le penali e le clausole arbitrali inserite nella maggior parte dei trattati commerciali e negli accordi relativi agli investimenti.
Come documenta il nuovo Rapporto “Diritti per le persone, regole per le multinazionali”, redatto da Francesco Panié e Alberto Zoratti e
scaricabile a questo link, i dati su 195 cause ISDS concluse negli ultimi trent’anni dimostrano che in tutto il mondo gli Stati hanno dovuto pagare 84,4 miliardi di dollari alle imprese private a seguito di sentenze sfavorevoli (67,5 miliardi) o costosi patteggiamenti (16,9 miliardi). Una cifra parziale, visto che alcune cause rimangono segrete e molte altre sono ancora pendenti. Si tratta di denaro pubblico, potenzialmente sottratto a politiche sociali, ambientali, salariali.
Oltre quaranta delle società quotate come “partner industriali” del WEF sono state coinvolte in casi ISDS. Per questo, la petizione “Stop ISDS – Diritti per le persone, Regole per le Multinazionali” chiede l’istituzione di un trattato legalmente vincolante delle Nazioni Unite su Corporations e Diritti Umani, ma anche di nuove legislazioni europee e nazionali per far sì che le imprese rispondano legalmente delle proprie azioni e le persone e le comunità colpite dai loro abusi possano accedere con certezza alla giustizia.