Il "Decreto Madia" (Testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale), se non sarà modificato durante il suo iter, cancellerà completamente gli esiti della vittoria referendaria del 2011 sulla gestione dell'acqua e dei servizi pubblici.
Il testo attuale è un vero manifesto liberista che punta allo stesso obiettivo del Decreto Ronchi/Berlusconi: prevede l’obbligo di gestione dei servizi a rete (acqua compresa) tramite società per azioni e reintroduce in tariffa l’”adeguatezza della remunerazione del capitale investito”, ovvero i profitti, nell’esatta dicitura abrogata dal voto referendario
Prima di fine giugno, quando il decreto completerà il suo iter, si dovrà rispondere con una vera e propria sollevazione dal basso, con iniziative di contrasto in tutti i territori e l’inondazione di firme in calce alla petizione popolare per il ritiro del decreto Madia, promossa dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua all’interno della stagione appena aperta dei referendum sociali.
Torino, 11 maggio 2016
In allegato un fascicolo illustrativo della posta in gioco.