Mobilitazione mondiale contro il vertice di Washington
Clicca qui per scaricare il volantino SABATO 15 NOVEMBRE 2008 - MOBILITAZIONE CONTRO IL G20!
Si riuniscono oggi a Washington i governi dei 20 paesi più forti del mondo, convocati dal Presidente uscente degli Stati Uniti George Bush e dagli altri leader del G8 per far fronte alla crisi della finanza internazionale.
È un vertice viziato alla radice. Esclude molti paesi i cui abitanti saranno anch’essi colpiti dalla crisi e non prevede alcuna apertura a proposte dei cittadini, gruppi, movimenti, organizzazioni collettive e altre formazioni della società civile.
I miliardi di dollari stanziati dai governi dei paesi ricchi per salvare le banche e società finanziarie private in crisi, è in stridente contrasto con il loro fallimento nel rispondere efficacemente alla perdurante crisi di povertà, emarginazione e privazioni che da lungo tempo affligge gran parte delle popolazioni del mondo. Un solo esempio: negli ultimi dodici anni di iniziative per la “riduzione del debito” dei paesi poveri si è arrivati a cancellare solo 100 miliardi di dollari, con costi pesantissimi per i “beneficiari” ai quali è stata imposta la pre-condizione di mettere in atto politiche di libero mercato .
Con il vertice del 15 novembre, quella ristretta cerchia di capi di governo mira soltanto a stabilizzare il sistema e a conservare il suo carattere di fondo. È un sistema basato sulla concentrazione della ricchezza e sul controllo dell’economia nelle mani di pochi, sull’esasperato e irresponsabile spreco delle risorse della terra, sullo sfruttamento della fatica e del sudore delle moltitudini, proseguendo e aggravando l’impoverimento dei più.
Le riforme che verranno proposte a Washington consistono in altri salvataggi finanziari, maggior potere e legittimazione a istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale che sono tra i maggiori responsabili della crisi finanziaria attuale e della crisi ambientale, alimentare e energetica. E ancora una volta i popoli saranno chiamati a pagare il conto con ulteriori sacrifici per lavoratori, contadini, impiegati, famiglie a basso reddito, donne e bambini, pensionati, comunità rurali e urbane indigenti, popolazioni indigene come pure per il clima e l’ambiente, se non si cambia strada, ora.
Diciamo:
MAI PIU ! Ci vuole un cambiamento strutturale profondo che trasformi l’economia globale e il sistema finanziario in modo che crisi come questa non si ripetano più,
BASTA ! Ci vogliono strutture economiche globali e scelte politiche che pongano in primo piano i bisogni delle popolazioni, che rispettino e sostengano i diritti umani e la giustizia sociale e ambientale: lavoro decente, modi di vita sostenibili, garanzia di servizi essenziali come sanità, istruzione, casa, acqua e energia pulita
DEMOCRAZIA ! Dare al popolo maggior potere di controllo sulle risorse e sulle decisioni che incidono sul tenore di vita.
BASTA! Non ne possiamo più. Questo sistema può e deve essere cambiato.
Il 15 novembre sia l’inizio di molte altre iniziative di lotta per i nostri diritti e per un
mondo giusto, equo, democratico e sostenibile.