SABATO 11 Febbraio 2023, il comitato Salviamo la Pellerina raccoglie le firme contro la cementificazione del Parco, ore 15-18, zona Luna Park, area giostra Bruco Mela.
Firma anche tu per salvare la Pellerina dalla cementificazione
Regione e Comune vogliono costruire il nuovo Ospedale Maria Vittoria nell’area giostre della Pellerina (Parco Carrara).
❗ Che Torino abbia un drammatico bisogno di posti letto ospedalieri, di medici e infermieri, lo dicono tutti e, a voce spudoratamente più alta, proprio quelli che negli ultimi decenni hanno eliminato migliaia di posti letto chiudendo Ospedali come l’Astanteria Martini, il Valdese, il Maria Adelaide.
❗ Ora hanno messo gli occhi su una grande estensione di suolo ancora naturale, che gli abitanti vogliono conservare alla sua funzione ambientale, ecologica e sociale. Ma l’area delle giostre non sarà comunque sufficiente per le grandi dimensioni della nuova struttura ospedaliera, che andrà a distruggere una parte del Parco della Pellerina, un essenziale “polmone verde della Città”.
❗ E che ne sarà del vecchio Maria Vittoria? Sito in una zona semi-centrale di Torino, rischia di diventare, al pari del Maria Adelaide, un succulento bocconcino immobiliare come lo è stata l’area del Lingotto acquistata dalla Regione per il Parco della Salute, accollandosi 20 milioni di costi di bonifica, e per il quale il Presidente Cirio ora batte cassa al Governo nazionale.
✅ Perché non avviare subito – in assoluta trasparenza - le procedure necessarie per la bonifica dell’intera area Thyssen (che la legge pone a carico della proprietà) e la sua restituzione alla Città, a parziale risarcimento dei danni ambientali e umani che la proprietà privata di quell’area ha provocato, avviando così il suo recupero – di valore anche simbolico - a Ospedale, finanziato dai Fondi per la sicurezza sul lavoro dell’INAIL - Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, i cui fondi ammontano a 40 miliardi di euro?
✅ Per noi cittadini torinesi la difesa del suolo, della natura, dell’ambiente e della salute non sono parole vuote. Sono la sostanza della gestione partecipativa dei beni comuni, tradotta nella petizione che vi chiediamo di sostenere con la vostra firma.