OGGETTO: Bilancio di previsione 2023 del Comune di Torino: Il Comune non può iscrivere a debito gli oneri di finanza derivata perché il tasso Euribor nel periodo 29/09/2005 – 30/05/2009 era illegittimo e i contratti “derivati” sono nulli.
Il sottoscritto …. nato a …. il …. iscritto/a nelle liste elettorali del Comune di Torino codice fiscale: ….recapito telefonico: …. e-mail: ….
dichiara
di non ricoprire cariche elettive né cariche in organi esecutivi di livello nazionale, regionale e locale
di non aver presentato altre interpellanze nel corrente anno
Il 4 dicembre 2013 la Commissione Europea aveva multato le maggiori banche europee di 1,46 miliardi di euro[1] per aver manipolato il parametro Euribor su cui erano basati i contratti derivati e i mutui a tasso variabile stipulati nel periodo 29/09/2005 – 30/05/2009.
Il 7 dicembre 2016 ha messo a disposizione la relativa documentazione per adire le vie legali e recuperare milioni di euro estorti[2], da parte di: Chiunque, persona o impresa, danneggiato da pratiche anticoncorrenziali come quelle descritte nel presente caso, può rivolgersi ai Tribunali degli Stati Membri per chiedere il risarcimento dei danni e interessi. La giurisprudenza della Corte e il Regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio, confermano che, nelle questioni sottoposte al sistema giudiziario nazionale, una decisione della Commissione costituisce prova vincolante dell’esistenza e del carattere illecito delle pratiche in questione. Anche se la Commissione ha comminato sanzioni alle imprese coinvolte, i danni e interessi possono essere riconosciuti senza che il loro ammontare venga ridotto per effetto delle multe inflitte dalla Commissione.
Nel 2020 la Corte di Cassazione italiana ha dichiarato nulli i contratti sui derivati del Comune di Cattolica, che dovevano essere approvati dal Consiglio comunale e non solo dalla Giunta[3].
Quella sentenza è stata ora confermata dall’Alta Corte di Giustizia di Londra che con la pronuncia del 14 ottobre 2022 ha dichiarato nulli i contratti sui derivati stipulati dal Comune di Venezia con Banca Sanpaolo, Crediop e Dexia, condannandole a restituire anche gli importi versati relativi agli anni passati[4].
Ricordato che
la questione dei contratti derivati del Comune di Torino è stata ripetutamente discussa dal Consiglio comunale senza approdare ad alcun atto concreto, se non una futura relazione di esperti indipendenti – proposta dall’allora Assessore Rolando nella seduta del 6 luglio 2020 in risposta ad un’Interpellanza dell’allora consigliera Artesio[5] - “ che potrà essere utilizzata come base per eventuali affidamenti di incarichi legali o per l’avvio di trattative sui casi approcciabili e verrà messa a disposizione con le necessarie misure di riservatezza che la materia richiede” [6] .
Lo stesso Assessore ammetteva in quella circostanza che i contratti derivati erano stati approvati dalla Giunta MA NON dal Consiglio comunale di Torino
Evidenziato che
Anche il Tribunale Commerciale dell’Alta Corte di Giustizia di Londra ribadisce la nullità di ogni contratto derivato stipulato in Italia che non sia stato singolarmente approvato dal voto del Consiglio Comunale, e non solo dalla Giunta, prospettando anche il rimborso delle somme versate
La Nota Integrativa al bilancio 2022 del Comune di Torino offre informazioni sui contratti derivati approvati dalla Giunta e NON dal Consiglio comunale, e ammette che essi pesano per quasi 16 milioni di euro all’anno sul bilancio della Città e costerebbero quasi 100 milioni di penale in caso di estinzione anticipata[7], ma non precisa se essi comprendono anche quelli eventualmente stipulati sui mutui.
ai sensi dell'art. 11 bis del Regolamento Comunale, n. 297
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
Torino, 16 novembre 2022
FIRMA
Autenticata dall’Ufficio ricevente il 16 novembre 2022
[1] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_13_1208
[2] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_16_4304
[3] v. Sentenza Corte di Cassazione n. 8770 Anno 2020
[4] https://www.bailii.org/ew/cases/EWHC/Comm/2022/2586.html
[5] https://servizi.comune.torino.it/consiglio/prg/intranet/display_testi.php?doc=T-I202001144
[6] https://servizi.comune.torino.it/consiglio/prg/web/verbali/interventi.php?cod=14692,3,0,1181,i
[7] http://www.comune.torino.it/bilancio/pdf/2022/DEL_198_2022%20-%20Allegato%20N%C2%B0%202%20-%20DEL-198-2022-All_2-DEL-198-2022-All_2-DEL-198-2022-All_2-NOTA_INTEGRATIVA_EMENDATA.pdf , pagg. 28-29
Una perfida “manina”
ha stravolto l’Art. 8 della legge delega n.118/2022 sulla Concorrenza
e introdotto nel decreto attuativo la privatizzazione dei servizi pubblici locali, a partire dall’acqua
Il decreto attuativo della Legge delega n.118/2022, attualmente all'esame del Parlamento,
* esclude la possibilità per le aziende speciali di gestire i servizi a rete, ammessa dalla legislazione europea, dalla stessa legge delega e mai messa in discussione in Parlamento
* reintroduce l’obbligo degli Enti Locali che scelgono l’autoproduzione dei servizi, di giustificare le ragioni del mancato ricorso al mercato, dizione espunta nel corso del precedente dibattito parlamentare;
* impone una “supervisione” nazionale sulle scelte dei Comuni che era stata esclusa in corso d’opera nella discussione del Parlamento.
Le critiche e proteste da tutta Italia sembra abbiano ottenuto per ora la cancellazione del limite di 5 anni alla durata delle concessioni dirette della gestione del servizio, che avrebbe reso impossibile una corretta politica industriale e di investimenti alle aziende in house come la nostra SMAT.
Il Decreto attuativo, per essere definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri, deve ottenere non solo il parere consultivo delle competenti commissioni parlamentari ma anche quello vincolante della Conferenza Unificata Stato-Regioni, in cui l’ANCI, e quindi i Comuni, hanno un ruolo determinante.
Rompiamo il silenzio che nasconde una violazione costituzionale per “eccesso di delega”, stravolge il mandato parlamentare, espropria i Comuni della loro storica funzione pubblica e sociale, condanna a morte le aziende di servizi di proprietà pubblica.
LINK ZOOM: https://us02web.zoom.us/j/
Diretta sulla pagina facebook del Comitato acqua Bene Comune Torino
ne parliamo con
Mauro Barisone, Consigliere comunale di Vinovo, vice presidente ANCI Piemonte
Roberto Cavallo Perin – Professore Ordinario Università di Torino
Paolo Romano – Presidente SMAT S.p.A.
Gianbattistino Chiono, sindaco di Busano, direttivo regionale ANPCI
Difendiamo il ruolo e l’autonomia dei Comuni italiani e il futuro delle nostre Aziende di Servizi Pubblici locali – il 60% delle quali sono ancora di proprietà pubblica – per mantenerle al SERVIZIO dei cittadini e non del profitto.
Torino, Novembre 2022
Evento facebook qui
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